martedì 8 aprile 2014

INTORNO AGLI ULIVI

Facile escursione sui Colli Berici sopra Toara di Villaga

Lunghezza:        Km 4,44 
Dislivello:          127 metri ( da 126 metri a 253 metri)
Grado di difficoltà: Facile, accessibile a persone di qualsiasi età.
Tempo di percorrenza: 2 ore  



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Parcheggiata la  macchina a  Boccadorno 
ci si pone la domanda: 
ma da dove viene questo nome?
Forse  da "Bocca di forno"? Dove per forno si intende la valletta chiusa, una conca che si trova proprio all'inizio della località?
o il forno è la pianura che si apre alla  fine della via?
Domanda a cui non si è trovata risposta... Dal parcheggio si percorrono un centinaio di metri verso Toara e a sinistra ecco l'imbocco del  sentiero Pochi metri e il sentiero si  dirama in due carrarecce in salita e un sentierino, quasi pianeggiante, sulla destra Prendiamo il sentierino; l'occhio si posa sul paesello di cento anime di Toara e la seicentesca Villa Barbaran, Villa Barbaran, ora Piovene Porto Godi.
Toara è documentata anticamente come “Thovara”, col significato di terra buona. In questa località infatti, già nel Medioevo si producevano vini e olio, poi, a partire dalla seconda metà del ‘500, anche riso.
Poi la visione si allarga sul borgo medioevale di  Belvedere e sul suo  castelletto villa dove Palladio riposava e discuteva con gli amici, poi sui rotondeggianti rilievi dei Colli Euganei, fra i i colori degli appezzamenti di terra coltivata.
Proseguiamo lungo il  sentiero per qualche centinaia di metri ed ecco che incontriamo il primo uliveto...
Ai vari bivi teniamo la destra
riposante è l'attraversamento ...
vediamo ulivi dal  ceppo molto vecchio
Più avanti, tenendo sempre la destra.. l'ulivo cede il passo al bosco, con l' orniello in fioritura, le rose canine? il cercis siliquastrum, chiamato l'albero di Giuda...
arriviamo ad uno spiazzo aperto si inizia a salire ed ad un bivio importante teniamo sempre la destra, sul sentierino stretto in salita (a sinistra prenderemmo una scorciatoia che ci porterebbe presto al punto d'arrivo, tagliando  metà del nostro percorso)...
non perdiamo la fioritura delle orchidee spontanee!
Sbuchiamo, dopo un bel tratto di cammino, su una stradina sterrata, che arriva da destra passiamo vicino ad una suggestiva pozza d'acqua ad un' area picnic privata ed eccoci  ancora circondati da ulivi,
un luogo molto curato, con muretti di sostegno e scala di pietra per il passaggio da una terrazza all'altra.
Ammirando altre ricche  fioriture sulle piccole scarpate  arriviamo sulla strada asfalto, che prendiamo verso sinistra, scopriamo che siamo nella patria del raperonzolo: una  fiaba ci torna alla mente, anche se sappiamo che questo è il raperonzolo pubblicizzato!
Seguiamo per più di un chilometro la strada asfaltata: la vegetazione a lato è bassa e la vista è affascinante, anche se purtroppo a sud la visione dell'enorme  cava di Sossano lascia l'amaro in bocca.
Giunti all'incrocio  con la strada di  San Donato prendiamo la stradina  a sinistra che affianca, all'nizio, una zona con pochi  alberi radi; un incontro imprevisto mette un po' in  allarme, ma niente di preoccupante: il povero serpente è già morto..
Arriviamo ad una casa abbandonata, circondata da vigneti

La vista che si gode è sempre ottima:




dopo qualche centinaio di metri troviamo a destra un gruppo di arnie 
















ancora un  fiore e si scende velocemente, senza possibilità di sbagliare  strada!
un'ultima occhiata a  Toara!


e la passeggiata è conclusa!